Susanna Loi Zedda

#Donne di Sardegna

Susanna Loi Zedda nasce, prima di sette figli, nel 1910 a Senorbì in una famiglia di artigiani dolciari della piccola borghesia trexentina. Nonostante le dure prove dei due conflitti mondiali riuscì in un’impresa senza precedenti: aprire la prima scuola, punto di riferimento per migliaia di giovani della Trexenta, la regione nota per i più antichi insediamenti storici del sud della Sardegna. Monarchici convinti, sin dalla più tenera età i familiari la coinvolgono nelle narrazioni della storia attraverso la lettura dei giornali. A poco meno di 10 anni pubblica i suoi primi racconti sulla celebre rivista del “Corrierino” che ne tratteggia un profilo tanto lusinghiero da renderla famosa nel suo paese.
Le male lingue non tardano però a muovere pungenti osservazioni verso l’ambizione di una giovane che pare troppo “vivace” in un ambiente le cui risorse economiche sono riposte solo nella terra. Susanna capisce che per i propri sogni letterari non c’è posto. E si trasferisce dalla nonna a Cagliari per proseguire gli studi. Durante la Seconda Guerra mondiale si laurea in Lettere e corona il suo sogno di diventare insegnante, continuando ad animare la vita culturale del suo paese natale, e dell’intera Trexenta, attraverso convegni, dibattiti, conferenze. Si occupa anche della redazione di numerosi articoli su quotidiani e riviste.
Con l’inizio dei bombardamenti americani si rifugia in Barbagia ed è in questo periodo che comprende di poter aiutare la sua terra. Quando ancora non è in atto la riforma che rende l’istruzione secondaria obbligatoria, decide di fondare la prima scuola media di tutta la Trexenta, nella quale è preside e infaticabile insegnante. Gli esiti della sua scelta saranno determinanti per lo sviluppo professionale di intere generazioni di studenti.

Ritratto di Susanna Loi Zedda.

La copertina del libro “Donna Speranza”, uno dei suoi tre romanzi, affreschi di una Sardegna ormai scomparsa.

Invito per l’evento commemorativo organizzato nel 2015 nel paese natale di Susanna Loi Zedda.

Giovane ritratta in tradizionale costume sardo, indossa gioielli in oro bianco, diamanti e smeraldi dell’Antica Orologeria Candido Operti.