Il moderno galateo del gioiello

Regalare un gioiello o indossarlo sono entrambi modi per comunicare, per trasmettere messaggi di stima, d’amore, di bellezza. Non è quindi fuori luogo parlare di galateo del gioiello, inteso naturalmente non come un codice di regole restrittive, ma come una raccolta di suggerimenti per vivere il gioiello con spontaneità ed eleganza.

 

La parola “eleganza” deriva dal verbo latino eligere che significa “scegliere”. Elegante, dunque, è colui che sa scegliere in base alla propria personalità e al proprio umore. Fino alla metà del ‘900, le regole in materia erano molto rigide: ad esempio si imponeva di indossare i diamanti solo dopo il tramonto; oppure si vietava categoricamente il filo di perle con l’abbigliamento sportivo.
Oggi, gioielli con diamanti o con perle sono diventati un elemento di raffinato contrasto nello “street style”, ossia lo stile che, ricavando suggestioni dalla “strada”, abbina la semplicità di un paio di jeans sbiaditi o l’aggressività di un bomber di pelle alla seduzione di ricami, pailettes e accessori degni delle dive di Hollywood. E così, all’inizio del XXI secolo, la prima “regola” del galateo del gioiello è un’assenza di vere e proprie regole.

 

Mixare

“Mixare” è la parola d’ordine della moda di oggi. L’accessorio diventa l’elemento decisivo per una sovrapposizione di stili dove i miti e le generazioni si confondono. Qualche esempio? Negli anni ’50 erano in voga i vistosi anelli da cocktail da abbinare a mise formali; oggi, reinterpretati nei volumi e nelle forme, sono tornati in auge nell’abbigliamento informale. All’inizio del ‘900 i sautoir, lunghissime collane senza chiusura, terminanti con pendagli da fissare alla cintura o alla spalla, erano il gioiello delle grand soirée; oggi, sofisticati fili di perle e catene, abbinati a jeans e a camicie vivaci, sdrammatizzano il confronto con lo stile anni Venti.
Riviste autorevoli indicano il glam-sport come la più attuale espressione di questo stile mixato: scarpe da ginnastica o felpe colorate sono indossati insieme a leggere gonne di voile o a camicie eleganti dalle impalpabili trasparenze.
Nei gioielli, l’esempio forse più noto è il bracciale a rivière di diamanti, preziosissimo, tanto da risultare perfetto con l’abbigliamento da sera, ma ancor più seducente con quello sportivo. D’altra parte la sua storia è legata proprio al nome di una celebre gloria del tennis mondiale, Chris Evert, che durante un match perse la propria rivière di diamanti (inquadrata da sollecite telecamere) e in conferenza stampa dichiarò che era stata la prima volta che si era separata dal suo “tennis bracelet”, dando inconsapevolmente il nome a uno dei “must” della gioielleria contemporanea.

 

Ricercata naturalezza e studiata semplicità

Il galateo odierno suggerisce di indossare il gioiello con la massima naturalezza e senza limitarne la portabilità a occasioni particolari. Perché ciò sia possibile è necessario, più che mai, che il gioiello rispecchi la propria personalità, il proprio modo di essere: solo così anche il gioiello più prezioso diventa fruibile in ogni momento della giornata.
Ma non sempre naturalezza e semplicità hanno dettato legge! Basti pensare agli stratagemmi studiati dalle donne per indossare orecchini pesantissimi. Per alleviarne il fastidio si ricorreva a un anello, aggiunto sul retro di ogni orecchino, nel quale passava un nastro da legare ai capelli, per distribuire anche sull’acconciatura il peso degli orecchini. Oggi vale un unico consiglio: scegliere gioielli di ottima fattura, i soli che garantiscono una perfetta indossabilità e allontanano ogni ostentazione.
Il ritorno al lusso è nel nome di una raffinata dissimulazione: nelle occasioni importanti, piuttosto che addobbarsi con tutti i gioielli di famiglia è meglio un gioiello esclusivo, con gemme di alta caratura o rare, come le perle nere, le keshi, e i diamanti di colore. Al posto di ampollose parure si può ricorrere a nuovi sofisticati abbinamenti: orecchini e bracciale, anello e orecchini, o due bracciali importanti e identici, uno per polso, ultimissimo vezzo di Hollywood.
Per il giorno del matrimonio la studiata semplicità è quasi obbligatoria: per illuminare il volto, la sposa può indossare un paio di orecchini oppure un pendente sul décolleté, in diamanti o perle, e in nessun caso anelli, poiché la mano deve essere libera per ricevere la fede: unica eccezione, l’anello di fidanzamento, che in questo caso deve essere indossato all’anulare destro.

 

Le leggi del cuore

Le leggi del cuore sono universali: lo conferma anche il galateo. Già i matrimoni dei Romani culminavano con lo scambio dell’anello, che per la sua struttura circolare rappresentava la perfezione e l’eternità dell’amore, senza inizio e senza fine, proprio come un cerchio. Antica è anche l’usanza di indossare la fede all’anulare sinistro, poiché si credeva ospitasse la vena amoris, congiunta direttamente al cuore. La forza di questi simboli li ha fatti giungere immutati fino ai nostri giorni, rendendo breve la vita di altre usanze, come quella medievale di donare alla sposa una cintura, emblema di castità, o quella del ‘600 di indossare la fede matrimoniale al pollice. Il galateo odierno prescrive che sia lo sposo o la sua famiglia a donare le fedi nuziali.
Fin dai tempi dell’antica Grecia l’anello costituisce anche il dono che corona il fidanzamento, mentre è nel Rinascimento che il diamante, simbolo di incorruttibilità, si impone come la gemma del pegno d’amore e l’anello di fidanzamento diventa più prezioso della fede. Anche oggi il galateo suggerisce il diamante nonostante molte celebri eccezioni, come l’anello con rubino regalato dal re Vittorio Emanuele III alla futura regina Elena o l’anello con zaffiro donato da Carlo a Lady Diana.
Solo una regola è rimasta rigidamente immutata, ed è quella che impone di indossare anelli all’anulare sinistro solo quando indicano un legame sentimentale; se si è sposati il primo anello deve essere la fede e, a seguire, l’anello di fidanzamento; quest’ultimo può essere spostato sulla mano destra solo se la sinistra è occupata dalla fede.
Il valore di un gioiello non dipende solo dalle pietre e dal metallo con cui è composto: dipende dalla maestria artistica di cui è espressione e, soprattutto, dal significato che gli si attribuisce. Più di ogni altra cosa, il gioiello viene usato come simbolo di sentimenti, di promesse, di momenti magici della vita di cui si vuole fissare il ricordo. La scelta, quindi, non può essere casuale o superficiale, ma va fatta con amore, creatività e competenza: tre fattori essenziali del “galateo” della vita.

Per illuminare il volto, la sposa può indossare un pendente sul décolleté. Questi modelli hanno diamanti di forme e carature diverse.

Il diamante, simbolo di incorruttibilità, resta ancora oggi la gemma preferita per l’anello di fidanzamento.

Elegante e prezioso il braccialetto in diamanti brown, zaffiri o diamanti bianchi.

Una interpretazione degli anelli da cocktail anni ’50, da indossare oggi con abbigliamento informale.

Anelli in oro bianco con diamanti.

Testo e foto sono tratti dal libro dell’Antica Orologeria Candido Operti
Racconti Preziosi 2001