
Orologi: guida alla qualità
Un orologio di pregio è come un oggetto d’arte, ma con in più una componente tecnologica di primo piano.
Come nel caso di un’automobile o di una motocicletta, in un orologio da polso ci sono aspetti evidenti che tutti possono riconoscere: finiture della cassa, design del quadrante, morbidezza del cinturino, comfort del bracciale metallico. Altri particolari, invece, sono più nascosti e apprezzabili solo da chi abbia una certa familiarità con l’orologeria meccanica, che è quella che qui ci interessa. Si parla allora di precisione, ma anche di fruibilità delle funzioni, come rimessa all’ora, indicazione della data, carica automatica e, per gli orologi più complessi, cronografia, ripetizione sonora delle ore, e così via.
Entrando poi nel movimento dell’orologio come in un motore, si scoprono dettagli non solo ignorati dai più, ma nascosti alla vista anche dell’appassionato più esperto. È vero che molti orologi meccanici oggi presentano un fondo cassa trasparente, il quale consente di posare lo sguardo sul movimento, di osservarlo funzionare e apprezzarne almeno visivamente la realizzazione, tuttavia quello che ci si svela alla vista è solo una parte del meccanismo che fa muovere le lancette e, nei modelli complicati, tutte le altre indicazioni. Al di sotto di quella porzione di movimento si trova un universo di ruote e leve che, nella maggior parte dei casi, è il vero oggetto dell’attenzione di chi si appassiona all’orologeria. Dal modo in cui tali ruote e leve sono disegnate, concepite, realizzate e rifinite dipende una parte fondamentale della qualità di un orologio, e può fare la differenza tra un buon prodotto e un manufatto di alta orologeria.
Come riconoscere, quindi, un orologio di alta qualità? Naturalmente è sempre valida la regola di affidarsi a marchi conosciuti e celebrati dalla stampa e dal mercato, con un occhio ai prezzi degli orologi vintage, nelle aste specializzate, per valutare la tenuta del valore nel tempo. Così come è fondamentale avere un interlocutore fidato nel proprio punto vendita di riferimento: qualcuno che sappia indirizzare la scelta dell’acquisto con argomentazioni che poggiano sull’esperienza e su una profonda conoscenza dell’orologeria. Infine, non si può mancare di utilizzare il proprio discernimento e la conoscenza diretta dell’oggetto in questione, costruendosi nel tempo, con lo studio e la frequentazione, il know-how necessario. Gli strumenti per aiutarci in questo compito sono vari, dal web alle pubblicazioni specializzate, dove si possono reperire quelle informazioni approfondite che non spesso compaiono nel materiale informativo delle Case produttrici. Volendo fornire un breve vademecum che aiuti in questo compito, iniziamo ad analizzare l’orologio nel suo aspetto esterno. Tralasceremo gli elementi più semplici, come la presenza di vetro zaffiro inscalfibile contro un semplice vetro minerale, andando a concentrarci su argomenti meno noti e più specialistici.
Un fattore importante che distingue un orologio di pregio da uno di media qualità è il processo produttivo della cassa. Quest’ultima è un elemento visibile a tutti, ma come sapere se il componente in questione è stato sagomato con utensili da taglio o è invece stato prodotto per stampaggio? La forma stessa può dare degli indizi: lo stampaggio consente di realizzare casse dal disegno semplice (che possono essere poi rifinite più o meno bene) ed è un tipo di procedimento veloce e ad alta produttività che si adatta meglio a grandi serie, e quindi a oggetti di qualità media o medio/alta. Tornitura e fresatura, invece, sono operazioni più lente con cui si riescono però ad ottenere, grazie alle moderne macchine a controllo numerico, forme particolari, decorate con finiture diverse per accentuarne la complessità. Passando alle finiture della cassa stessa: solo fotografie particolarmente ingrandite o l’osservazione dal vivo possono rivelarci l’effettiva qualità della loro realizzazione. Una satinatura, ad esempio, va saggiata sia visivamente che al tatto, soprattutto nel caso di una superficie satinata che si unisce ad angolo ad una superficie lucidata: l’angolo in questione non deve presentare asperità o incongruenze anche minime.
Veniamo ora a un altro elemento fondamentale dell’orologio, forse il più importante quando si parla di casse classiche, rotonde: il quadrante. Nei solotempo, dove campeggiano soltanto gli indici orari e le lancette di ore e minuti, la differenza tra un quadrante industriale e uno di alta orologeria è a dir poco sostanziale. Prescindendo dal materiale in cui quest’ultimo è realizzato, che può andare dal comune ottone all’oro massiccio, la decorazione della superficie è una discriminante di grande importanza. La lavorazione più raffinata in questo caso è il guillochage, una tecnica d’incisione antica, che va a formare una combinazione geometrica di linee rette e curve. Il vero guillochage è eseguito a mano, su macchinari d’epoca, manovrati da personale specializzato. Un effetto simile si può ottenere con moderne ed economiche tecniche di stampaggio o con macchine per incisione a controllo numerico (con un risultato certamente migliore del primo). La realizzazione industriale, tuttavia, è evidenziata dalla scarsa luminosità del decoro finale, dall’eccessiva uniformità dei solchi, e nulla ha della poesia del prodotto artigianale. Stesso discorso vale per i più semplici quadranti satinati. Anche qui un occhio esperto potrà distinguere una satinatura eseguita a macchina, assolutamente uniforme, da una realizzata a mano, che spesso presenta imperfezioni volute, come nel caso della satinatura lineare interrotta, realizzata artigianalmente con spazzole metalliche e movimenti lineari intermittenti.
Perfino la colorazione del quadrante può fornire un indizio sulla qualità dell’orologio. I quadranti a colorazione galvanica, che è la più resistente agli effetti del tempo, possono presentare un colore uniforme e semplice, dall’argento al blu, oppure delle particolari sfumature, ricavate con procedimenti complessi e realizzate in tonalità poco comuni, addirittura brevettate dalle Case orologiere.
Infine, ci sono gli indici delle ore: i più pregiati sono quelli applicati, fissati al quadrante con un procedimento manuale e spesso realizzati in metallo prezioso, che aggiunge un plus di valore e resistenza agli attacchi del tempo. Una “imitazione” è data dagli indici a rilievo stampati dal retro del quadrante e poi colorati a contrasto con il fondo. La tecnica è impiegata anche su orologi di qualità medio/alta, ma se si osservano da vicino, sarà evidente la differenza con un indice che è stato effettivamente applicato a mano.
Attraverso il quadrante, entriamo nel cuore dell’orologio: quali sono le armi in nostro possesso per distinguere un movimento di alta qualità da uno di fabbricazione industriale? Intanto possiamo osservare almeno quella parte di movimento visibile attraverso il fondello (se non dotato di oblò in vetro, si può sempre chiedere all’orologiaio di aprire il fondo cassa). Con l’aiuto di un lentino, si vanno a osservare le finiture. Il bordo dei componenti metallici in un orologio di qualità è sempre rifinito ad anglage, ovvero gli spigoli sono smussati e lucidati, a mano o a macchina. La differenza fra i primi e i secondi è evidente nella geometria dei pezzi: un angolo rientrante arrotondato è quasi sempre indicativo di un anglage realizzato a macchina, mentre la lucidatura degli angoli vivi rientranti può essere eseguita solo a mano da personale altamente specializzato (in questo caso anche i costi di formazione della manodopera incidono sul prezzo dell’orologio).
Veniamo infine all’utilizzo dell’orologio che, come accennato all’inizio, può fornire importanti informazioni sulla qualità della sua generale realizzazione. Una prima verifica, semplice da attuare su qualunque orologio meccanico, è quella relativa alla carica manuale: la corona è di facile azionamento? Ovvero, si lascia girare docilmente, senza richiedere una forza eccessiva? Se la risposta è sì, la qualità della realizzazione può essere ritenuta almeno buona. Lo stesso vale per la carica automatica. Un buon automatico non deve sentirsi al polso, ossia non deve trasmettere vibrazioni eccessive quando si muove il braccio dove è allacciato l’orologio, né essere rumoroso. Altra funzione semplice da analizzare è il datario, dove occorre verificare che lo scatto della data avvenga in maniera esatta a cavallo della mezzanotte. Si fanno avanzare le lancette di ore e minuti (con la corona estratta al secondo scatto) e si osserva la finestrella della data quando queste passano sul 12: lo scatto deve essere preciso e la cifra della data deve posizionarsi esattamente nella finestra, senza oscillazioni.
Passiamo poi a orologi più complicati, ma comunque diffusi, come i cronografi. Nella scelta di un modello è bene andare a testare la funzione cronografica attraverso la pressione dei relativi pulsanti. Un cronografo di qualità si distingue sia per l’impiego di un elemento meccanico chiamato “ruota a colonne”, sia per la morbidezza dei pulsanti associata a precisione nell’avvio, arresto e azzeramento delle lancette cronografiche (qualità in buona parte dovute proprio all’impiego della ruota a colonne). Salendo ancora di livello, accenniamo alla ripetizione minuti, raffinata specialità di alta orologeria. Un orologio con ripetizione di altissima qualità deve non solo essere facilmente udibile, ma soprattutto offrire un suono (il rintocco sonoro che emette una nota grave per ogni ora segnata dall’orologio, una nota acuta per i minuti e una combinazione delle due note per i quarti) chiaro, pulito e senza ronzio di sottofondo, di solito prodotto dal freno centrifugo della ripetizione stessa. Quest’ultimo è un elemento che nelle realizzazioni di alta orologeria è stato modificato e rielaborato nel tempo, fino ad arrivare a una qualità altissima, che elimina totalmente la sua fastidiosa interferenza acustica.
La nostra piccola guida alla qualità termina qui. Senza alcuna pretesa di essere stati esaurienti, quelle esposte sono le caratteristiche principali che consentono di apprezzare la buona fattura di un orologio meccanico, collocando ogni prodotto al livello qualitativo che merita.

Un esempio di cassa particolarmente complessa e ottimamente rifinita è quella del Royal Oak Offshore Diver di Audemars Piguet. Si notino le diverse superfici inclinate che si uniscono a spigolo, ognuna con una finitura diversa, dalla satinatura alla lucidatura a specchio: una gioia per gli occhi.

Lo splendido Duomètre Quantième Lunaire di Jaeger-LeCoultre presenta un originale quadrante su più livelli, con finitura grené e indici applicati nella parte destra. È dotato del calibro 381 visibile dal fondello.

Il modello Jules Audemars extrapiatto di Audemars Piguet presenta una cassa classicamente rotonda in oro bianco con finiture di altissimo livello, come la satinatura sul fianco bombato, abbinata a una lunetta lucida. Le anse sono lucide sulla faccia superiore e satinate ai lati. Gli indici in oro rosa sono applicati su un quadrante argenté decorato con motivo “soleil”.

Le impeccabili rifiniture del Montblanc Villeret 1858 Tourbillon Bicilindrico. In particolare si notino gli angoli acuti rientranti del ponte del tourbillon, in acciaio: questi devono necessariamente essere rifiniti e lucidati a mano per un risultato perfetto, escludendo a priori l’impiego di macchine automatiche che sostituiscano il lavoro dell’uomo.

L’applicazione degli indici è una operazione manuale molto delicata. Sul quadrante Rolex, nella foto, si notino i fori in cui vanno a inserirsi i piedini degli indici, poi ribattuti sul retro, per fissarli al quadrante. (Foto ©Rolex/Jean-Daniel Meyer)

Un’antica macchina utensile per la decorazione a guillochage, ad azionamento manuale. Ancora oggi è impiegata in Patek Philippe, a Ginevra.

Il Délices de Cartier presenta una cassa in oro rosa particolarmente raffinata, con sinuose superfici curve perfettamente lucidate. Interessante anche la corona di carica con microsfere sulla circonferenza.

Il calibro Jaeger-LeCoultre 381 possiede rifiniture straordinarie e perfettamente in linea con i più elevati standard dell’alta orologeria. I due bariletti indipendenti presentano una finitura “a chiocciola” e sono anglé a mano, mentre i rocchetti esibiscono una finitura spazzolata con motivi “soleil”. Le ruote e i pignoni presentano superfici levigate e con decorazioni “a chiocciola”. L’anglage è realizzato a mano.

Uno splendido quadrante decorato con diversi disegni a guilloché sul modello Breguet Classique 7337. I quadranti Breguet sono realizzati in oro massiccio e decorati con guillochage eseguito rigorosamente a mano. La superficie dell’oro è argentata con procedimento galvanico.

L’Omega Hour Vision Blue sfoggia un bel quadrante galvanico con una particolare colorazione blu. Gli indici, in oro bianco a 18 carati, sono applicati su una fascia lavorata a rilievo del quadrante stesso.

Il calibro L688.2 del Longines Column-Wheel presenta delle buone finiture industriali, ma con il plus dell’impiego della ruota a colonne, che ne eleva notevolmente il livello qualitativo strutturale, conferendogli qualità di precisione e massimo comfort nell’utilizzo del cronografo.
Articolo a cura di Dody Giussani
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Testo e foto sono tratti dal libro dell’Antica Orologeria Candido Operti
Racconti Preziosi 2012